sabato 5 luglio 2014

La Mancanza di una Cabina di Regia Europea e la Grande Utopia

Il post su FB di Alberto Forchielli offre spunti molto interessanti sulla questione rifugiati che esamina con grande lucidità nei punti che qui sintetizzo:

1. L'Italia (fonte UNHCR Asylum trends in industrialized countries 2013) è il Paese, fra quelli coi quali  piace confrontarci, che fa meno a favore dei rifugiati: è il 7° paese per numero di ospitalità fra quelli industrializzati, dopo essere stato 11° nel 2012, il 4° nel 2011 e 14° nel 2010. Nel periodo 2009/2013 considerando il PIL pro-capitale, l'Italia ha ospitato complessivamente 3,6 rifiugiati per ogni dollaro di PIL pro-capite contro i 7,5 della Germania, i 7,3 della Francia, i 7 della Turchia, i 6,4 degli USA, i 6,4 degli USa, i 4,5 della Svezia e i 3,7 dell'UK.

2. L'Italia è il paese che per conformazione geografica è maggiormente esposto agli "spettacolari" sbarchi di rifugiati ed ha deciso, con l'operazione Mare Nostrum, di presidiare le proprie coste impedendo ove possibile gli esiti più tragici.

3. Il presidio dei propri confini è la più gelosa delle prerogative restate agli stati nazionali che non hanno neppure mai chiesto l'aiuto per il presidio dei propri confini.

4. Allora - domanda Forchielli - "perchè ripetiamo il mantra che l'Europa ci ha abbandonato ? Non siamo forse noi, sulla base dei dati dell'UNHCR, che abbiamo abbandonato l'Europa o, facciamo assai meno di quanto fanno i nostri pari Europei ?"

Non siamo noi ad aver abbandonato, nè ad essere stati abbandonati dall'Europa. La verità è che l'Unione Europea non ha MAI avuto una "cabina di regia" in grado di articolare una politica sulle immigrazioni, così come sul lavoro o  sulle redistribuzioni fiscali fra paesi "ricchi" e quelli "poveri".

Stanno dunque venendo al pettine anche sul versante della questione rifugiati tutte quelle carenze strutturali che a livello economico abbiamo già sperimentato.

L'Unione Europea non si è mai voluta dotare di un Parlamento con poteri legislativi analoghi a quelli degli Stati nazionali e la Commissione Europea non incarna quel ruolo di Governo federale.

Vengono così chiaramente alla luce le storture abominevoli di una Europa sghemba, frutto di una forzatura prematura e innaturale fra paesi europei la cui diversità storica, geomorfologica, culturale e linguistica è sempre stata d'ostacolo insuperabile alla realizzazione della piena cooperazione, solidarietà ed unione europea.

La matrice multiculturale radicata nell'Europa ha dato luogo in questi secoli a diverse realtà nazionali che non hanno mai trovato quello spirito di sintesi ed unione che invece rinveniamo in altre esperienze continentali come gli USA, ad esempio, nati da un gruppo di colonie britanniche ma che hanno attraversato oltre un secolo di storia ed una feroce guerra civile prima di diventare oggi quello che sono.

Mettiamoci dunque l'anima in pace: non ci sarà una politica comunitaria sui rifugiati, cosè come non ci saranno politiche comunitarie sul lavoro o politiche redistributive perchè difetta all'Europa quella condivisione di caratteristiche etno-culturali propri di una comunità-popolo, ove gli individui possono autoidentificarsi: troppe ancora le barriere (anche linguistiche) per poter dar vita ad un'unica e vera comunità.



mercoledì 2 luglio 2014

La Natura Privatistica e Forzosa della Moneta Euro un curioso paradosso

Trovo su FB questo video in cui il prof. Aldo Giannuli, commentando le caratteristiche facciali di una banconota Euro (nel caso il taglio è di 10 Euro), si ravvisa

  1. la carenza della dicitura "pagabili a vista al portatore",  poichè la BCE non ha una riserva aurea (con cui si lega il valore della moneta ad un rapporto di cambio fisso con il prezioso metallo d'oro);
  2. l'assenza dell'espressione della punibilità degli spacciatori e fabbricanti di moneta falsa e, soprattutto,
  3. l'anomalia del simbolo C di Copyright - per sua natura di diritto privato - apposto accanto alla bandiera dell'Europa riprodotta sulla banconota che, per sua natura, è un istituto di diritto pubblico a corso forzoso che, come tale, deve essere accettata. 


Le considerazioni di cui sopra s'integrano poi sulla qualificazione (privatistica) della natura giuridica della BCE e del conseguente valore privatistico della moneta emessa dal sistema SEBC.

E' bene tuttavia sgombrare il campo da un equivoco che il prof. Giannuli formula nel corso della registrazione video: alla domanda del professore "Qui noi siamo in presenza di una moneta che ha corso forzoso o no ?" la risposta è ASSOLUTAMENTE SI: la natura privatistica della moneta non interferisce sulla natura forzosa e legale dell'Euro !

Quei 10 Euro che esibisce come tutte le banconote che "possono essere emesse dalla BCE o dalle banche centrali nazionali sono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione" (art. 128 Trattato UE).

La qualificazione giuridica del "valore legale della moneta" (Euro) è sancita dalla raccomandazione della Commissione UE (qui) in cui si prescrive non soltanto il potere solutorio della moneta/Euro nell'estinzione delle obbligazioni giuridiche aventi contenuto patrimoniale, ma anche l'obbligo della sua accettazione al pieno valore nominale (benchè essa abbia natura giuridica privata).

L'omessa dicitura della punibilità dei fabbricanti e/o spacciatori di moneta falsa è poi del tutto insignificante perchè la contraffazione e lo spaccio di moneta falsa sono e restano fatti penalmente perseguibili (artt. 453 e 454 cod.pen.).

Una curiosità che mi permetto invece di mettere in luce per effetto del "curioso paradosso" della moneta/Euro che ha natura giuridica privatistica ma valore legale forzoso è che "gli Stati membri non devono proibire nè punire la distruzione integrale di piccole quantità di banconote o di monete in euro compiuta da privati" che la raccomandazione di cui sopra permette e che in uno Stato a moneta sovrana MAI sarebbe stata consentita.

Ma come vedremo questi sono dettagli che sfuggono ai più.



martedì 1 luglio 2014

L'Europa Nemica dell' Orgoglio Italiano

Un manifesto del 1935 invitava la popolazione ad acquistare PRODOTTI ITALIANI a seguito delle sanzioni adottate dal resto d'Europa nei confronti dell'Italia.
Nei primi anni '30, mentre l'onda della grande depressione americana del 1929 si faceva sentire in tutta Europa, fra crolli di titoli azionari e fallimenti di aziende, l'Italia conobbe la nascita dell' Orgoglio italiano".

Si costituì l'IMI, l'IRI, l'INA e nacque il cossiddetto Capitalismo di Stato che fu per anni il fiore all'occhiello della nostra ricostruzione.

L'Italia del periodo prebellico era ancora ad un livello di economia preindustriale se non addirittura agricola ed è proprio in questo momento di grande crisi che Mussolini ebbe l'idea di grande valore propagandistico: modernizzare il paese realizzando un'automobile per tutti: "un'automobile economica per due persone ed un bambino, che raggiunga gli 80 km. l'ora e che non costi più di 5.000 lire".

A quel tempo il modello più economico era la Fiat 508 balilla che costava 10.800 lire. Nel 1936 la FIAT lanciò la Topolino. Nel 1937 presero il via i lavori per la costruzione dello stabilimento di Mirafiori, organizzato in base alle più avanzate esperienze industriali. Inaugurato nel 1939 ospitò 22.000 operai su due turni e su questo indovinato modello d'auto fu in seguito riproddotto in tutte le versioni da furgone e auto sportiva.

Hitler trovò così geniale l'iniziativa che non volendo essere da meno convocò Ferdiand Porsche e gli ordinò di realizzare un auto economica per il popolo che non costasse più di 1.000 marchi; nacque la Volkswagen (macchina del popolo) Maggiolino.

La Fiat provocò con la Topolino l'interesse delle grandi Case Automobilistiche europee e strinse accordi con la NSU tedesca per la fornitura di chassis e la francese SIMCA-FIAT Cinq oltre a costituire in paesi esteri la Polski Fiat e la Fiat England Ltd.  Questo modello ha venduto milioni di esemplari fino agli anni '50.

Questo per dire che anche in momenti bui di crisi volute dal sistema, negli anni '30 come oggi, si può sempre invertire la marcia e risalire velocemente la china. Basta la conoscenza e riscoprire l'Orgoglio di essere italiani perchè a noi italiani non è mai mancata la volontà di FARE.

Ora le auto che circolano per le strade non sono più italiane, neppure la FIAT è più italiana.

L'Europa di prima ed anche l'Europa di oggi chissà come mai è sempre la nostra nemica ...

(Luca Gazzarri)